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sabato 27 dicembre 2008

Il capitale si salvera?

L'umanità è arrivata al 2008 dell'era cristiana, e già questa di per se è una sorprendente notizia, perché nel 2008 c'è ancora il cristianesimo, ma soprattutto perché c'è ancora l'umanità! C'è arrivata sulle basi di un sistema economico matematicamente inconsistente ed eticamente orripilante. Questo diabolico marchingegno, chiamato capitalismo, propone come strumento economico d'avanguardia la vendita delle miserie umane sotto la forma talmente sgradevole che in parechie lingue non ha un nome, in Italia si usa un inglesismo: subprime. La struttura del subprime è a grossa catena di Sant Antonio, vediamone assieme i principi di funzionamento. Una banca presta soldi ad una famiglia che non potrà mai restituirli per l'acquisto di una casa, la banca getta nel tritacarne finanziario il debito e lo trasforma in strumenti azionari, venduti ad una famiglia terza che investe denaro su un buco. Tutti contenti: una famiglia ha una casa, una famiglia ha soldi investiti (che rendono) e la banca ha chiuso il bilancio in pareggio senza fare alcunchè, guadagnando però per anni sulle percentuali del pacchetto azionario e sugli interessi della famiglia mutuataria. Tutto ok? In periodo di crescita si, in periodo di crisi, ed ecco la parola magica, accade invece ciò che un potente colpo del rasoio di Occam poteva già dire alle sagge menti molto prima. La prima famiglia non riesce a pagare il mutuo a causa della mancanza di lavoro, dell'aumento dei prezzi o qualsivoglia altro motivo, la banca espropria la casa gettando la stessa sulla strada, si scopre così che il pacchetto azionario venduto non è altro che un buco, le azioni perdono valore fino ad arrivare a zero. Risultato? Una famiglia in strada, una sul lastrico e la banca senza liquidi con in mano una proprietà svalutata che non potrà mai rivendere. La crisi della finanza si riflette sulla cosiddetta economia reale, quella del pane, del latte e della benzina per intenderci, generando un vortice di dissesto planetario. Non si produce, non si vende, non si compra. Le monete del globo, sono ridotte a carta straccia, si abbassano i tassi di interesse per tappare con sughero un economia ed un modello finanziario preso a cannonate. Le banche, povere loro, rischiano il fallimento pur avendo usurato le genti e pur essendo esse stesse fautrici della propria distruzione. Il mondo ha chiuso i battenti. Le banche corrono ai ripari piangendo come la pietà Rondanini, chiedono conforto agli stati che subito soccorrono le muse straziate, perché la macchina capitale non può fermarsi. Fermiamoci un attimo sull'ultima frase, ripetiamola aggiungendoci un punto interrogativo: perché la macchina capitalismo non può fermarsi? Qual è il motivo per cui un economia globale deve sempre crescere nemmeno fosse l'entropia dell'universo? Perché ci preoccupiamo o meglio, perché ci fanno preoccupare quando sentiamo il famoso termine "crescita zero"? Che problema ci sarebbe se la crescita mondiale restasse invariata per 50 anni? Ebbene nessuno. Nessuno perlomeno in questo sistema, nessuno perché i guadagni in plus andrebbero sempre nelle solite mani, in quel 10% di popoli che consumano il 90% delle risorse, e non nelle tasche di chi tasche non ha, la torta la mangia chi già sfonda le bilance. Esiste una soluzione a ciò senza passare attraverso i regimi della storia e le idolatrie ideologiche che hanno insanguinato il 900? La mia risposta è si, e ve la spiegherò nella prossima storia.

Autore: wirepullers

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