Circa l'80 per cento del lavaggio del denaro sporco avviene in contanti
Internazionale 767, 23 ottobre 2008
Nei momenti di grande crisi, il contante diventa un bene rifugio. I dati della Banca centrale europea (Bce) mostrano che nelle prime due settimane di ottobre la domanda di euro in Europa è salita da 19 a 712 miliardi. Il motivo? Temendo il fallimento delle banche, la gente svuota i conti correnti.
Chi potrebbe pensare che così facendo si rischia di stimolare l'industria del riciclaggio? È un settore in netta crescita nel vecchio continente dopo l'introduzione dell'euro, che ha abbattuto le barriere dei tassi di cambio. Secondo l'Europol, negli ultimi sette anni la quantità di denaro riciclato è cresciuta del 70 per cento.
Circa l'80 per cento del lavaggio del denaro sporco avviene in contanti. Tanto più un'economia è liquida, tanto più rapido sarà il processo. Il tempo, si sa, è denaro, e in Europa gira molto più contante che negli Stati Uniti. A detta della Bce, gli europei prelevano al bancomat il 50 per cento di denaro in più rispetto agli americani e hanno in tasca il doppio delle banconote.
Anche i controlli bancari sono minori. Le banche hanno l'obbligo di avvertire la Banca d'Italia per prelievi superiori ai 12.900 euro, negli Stati Uniti la soglia è sotto i 10mila euro. C'è solo da sperare che tutti gli euro prelevati finiscano sotto il materasso.
Autrice: Loretta Napoleoni
Fonte: www.internazionale.it
Cerca nel blog
lunedì 3 novembre 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento