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mercoledì 27 maggio 2009

Aung San Suu Kyi alla sbarra

Wirepullers sostiene idealmente Aung San Suu Kyi nel processo farsa allestito contro di lei dalla giunta brirmana. Fa ridere che un regime dittatoriale come quello birmano "processi" il proprio avversario politico più pericoloso. L'ennesimo ringraziamento va a Internazionale.


Qualche anno fa Michael Stipe, cantante dei R.e.m., realizzò questo video
per chiedere la liberazione della leader birmana, nell’ambito della campagna internazionale che chiede la sua liberazione. Il video è tornato improvvisamente d’attualità: da qualche settimana Aung San Suu Kyi si trova sotto processo con l’accusa di avere violato i termini degli arresti domiciliari. “Secondo molti”, scrive il New York Times, “l’accusa è semplicemente un pretesto legale per estendere il periodo degli arresti, che altrimenti sarebbe finito oggi. La giunta militare vuole che le prossime elezioni siano nel 2010 e vuole cementare il consenso insediando un governo fantoccio composto da civili”.
Nel frattempo la comunità internazionale si mobilita: nei giorni scorsi nove premi Nobel hanno espresso formalmente la loro condanna nei confronti dell’arresto di Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace nel 1991.


Fonte: www.internazionale.it

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