
Qualche anno fa Michael Stipe, cantante dei R.e.m., realizzò questo video
per chiedere la liberazione della leader birmana, nell’ambito della campagna internazionale che chiede la sua liberazione. Il video è tornato improvvisamente d’attualità: da qualche settimana Aung San Suu Kyi si trova sotto processo con l’accusa di avere violato i termini degli arresti domiciliari. “Secondo molti”, scrive il New York Times, “l’accusa è semplicemente un pretesto legale per estendere il periodo degli arresti, che altrimenti sarebbe finito oggi. La giunta militare vuole che le prossime elezioni siano nel 2010 e vuole cementare il consenso insediando un governo fantoccio composto da civili”.
Nel frattempo la comunità internazionale si mobilita: nei giorni scorsi nove premi Nobel hanno espresso formalmente la loro condanna nei confronti dell’arresto di Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace nel 1991.
Fonte: www.internazionale.it
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